Mentre le imprese muoiono per i tassi da usura, gli indagati rimangono al loro posto
05/19/2016Dalle banche ci si può difendere. Fate valere i vostri Diritti!
05/21/2016Il Tribunale di Bari, con una recentissima sentenza depositata il 23 febbraio scorso, ha condannato Banca Antonveneta (che nelle more del giudizio è stata fusa in Monte dei Paschi di Siena) a risarcire una società pugliese, incappata nella pratica dell’anatocismo bancario.
La sentenza ha infatti condannato la banca a restituire la somma di oltre € 35.042,05 con la maggiorazione di interessi.
Secondo la sentenza del Tribunale di Bari – Giudice dott.ssa Concetta Potito -, sul conto corrente della società sono state commesse numerose violazioni: illegittima applicazione della capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi, illegittima applicazione delle commissioni di massimo scoperto, mancata pattuizione del tasso degli interessi passivi.
La vicenda processuale ha inizio quasi 16 anni fa, nel luglio del 2000, quando la società ha deciso di far verificare da un tribunale la correttezza del comportamento della banca, e si è conclusa dopo una lunga battaglia giudiziaria, conclusasi con la sentenza depositata pochi giorni fa.
La consulenza tecnica ammessa nel corso nel giudizio ha riclassificato l’intero rapporto, azzerando la richiesta della banca, che riteneva di avere un credito verso l’azienda di Euro 149.875,21 (originarie Lire 290.198.870) e condannandola invece a pagare alla società attrice oltre euro 35.000,00 più interessi.
“È una delle tante battaglie in cui l’associazione è impegnata e delle tante vittorie conseguite in tutta Italia – ha dichiarato il Vice Presidente dell’associazione dei consumatori che ha difeso l’azienda contro la banca – Non ci stancheremo mai di invitare i cittadini, i consumatori e le imprese a verificare sempre la legittimità del comportamento di banche e finanziarie, e a denunciare tutti i casi di abuso e di sopruso. 16 anni di processo per il primo grado sono tantissimi, e come sempre in questi casi il ringraziamento più grande deve essere indirizzato a tutti quei cittadini, come nel caso in questione, che non piegano la testa e hanno il coraggio di andare fino in fondo. Le nostre battaglie continuano, come sempre, non solo su un piano processuale ma anche su un piano informativo e divulgativo, per tenere sempre alta l’attenzione su temi di grande interesse per la collettività e per la sopravvivenza di tante famiglie e di tanti imprenditori”.
Fonte: illikepuglia.it del 05.03.2016