Usura: la condanna esemplare di unicredit che abbatte il muro dell\’arroganza delle banche
05/03/2016Cessione del quinto: ennesima rapina delle banche
05/04/2016Scatta la condanna per il Banco di Sicilia: il tribunale ha stabilito che dovrà risarcire circa 31mila euro alla cooperativa “La Settembrina”. Nel mirino dei magistrati gli interessi legali applicati da Unicredit per finanziare la realizzazione di appartamenti siti a Santa Lucia sopra Contesse.
Il presidente dell’associazione dei consumatori che ha promosso l’azione, dopo aver appreso la sentenza del giudice, Daniele Carlo Madia, ha usato toni molto duri nei confronti dell’istituto di credito: “La nostra causa è durata dieci anni ma finalmente abbiamo avuto ragione la Banca dovrà non solo azzerare ogni richiesta di denaro ma addirittura restituire le somme che sono state pagate dai ventiquattro proprietari per l’applicazione d’interessi che hanno superato la soglia dell’usura“.
L’avvocato della difesa prosegue la sua invettiva, evidenziando come il Banco di Sicilia abbia sempre respinto qualunque possibilità dialogo: “In questi anni abbiamo cercato in tutti i modi di dialogare con Unicredit, per consentire la liberazione degli appartamenti dall’ipoteca ma ci è sempre stato opposto un netto rifiuto stiamo già preparando altre ventiquattro cause contro la Banca perché, a causa dell’illegittima ipoteca, i proprietari non hanno potuto vendere le loro case che, nel frattempo si sono svalutate”.Watch Full Movie Online Streaming Online and Download
Dal suo canto, Unicredit fa sapere che, prima di commentare la sentenza, attende la notifica del provvedimento giudiziario. Nel dettaglio la cooperativa aveva stipulato con la Cassa Centrale di Credito Fondiario, ad oggi Banco di Sicilia Spa, un mutuo ipotecario per un ammontare di 427.680.000 di vecchie lire, con un interesse annuale del 15,45%. Successivamente acceso ulteriore mutuo pari a 47.520.000 lire, e in seguito ancora 64.152.000 lire erano erogati attraverso atti notarili; il superiore mutuo sarebbe ammortizzato e restituito nei successivi venticinque anni.
Fonte: messina.blogsicilia.it di Fabrizio Vinci del 12.12.2015