Non è la prima inchiesta del genere in Italia. Già da qualche anno gli istituti di credito sono nel mirino dei magistrati di diverse procure, da Mps a Bnl a Intesa, e vicende come quella di Besson si accumulano sulle scrivanie delle diverse procure italiane: imprese o privati cittadini che sottoscrivono mutui o prestiti cui non riescono a far fronte e che, davanti ai decreti ingiuntivi, si muovono denunciando per usura i finanziatori.
Non una tesi campata in aria: in civile sono numerosi i procedimenti che in questi anni si sono conclusi con il risarcimento dell’imprenditore, o con un accordo economico tra le parti. A Torino, Giuliano Besson, con le sue attività, è capofila di un gruppo di cinque imprenditori dai quali è partita l’inchiesta per usura nei confronti di Unicredit coordinata dal pm Cesare Parodi. Con il compagno di squadra Stefano Anzi, nel 1976, reduci da un secondo posto nella discesa libera di Kitzbühel, lasciano le competizioni e fondano un’azienda di abbigliamento sportivo, la Anzi Besson, che è tuttora attiva, comprata nel 2010 da BasicNet per il 50 per cento. Alla fine degli anni 90 Besson firma un finanziamento a interessi calmierati “che però contiene derivati: da quel momento – dice il suo avvocato Biagio Riccio – non avrà più tregua”. L’azienda è sana e sopravvive nonostante le ingiunzioni che arrivano a più riprese. Nel frattempo i Besson ampliano il business e investono anche nell’alberghiero; la famiglia decide di rimettere a nuovo l’omonimo hotel quattro stelle di Sauze, dove realizza anche una spa di lusso. Ma i problemi con la banca non si risolvono mai.
Quando i creditori non lasciano più spazio a ulteriori dilazioni partono i pignoramenti delle proprietà, anche quelle personali, di Besson. Che denuncia la banca per usura ed estorsione. Come lui altri imprenditori nel Torinese vivono situazioni analoghe e denunciano per evitare il peggio. La procura di Torino ha avviato in passato altre inchieste analoghe, senza però riuscire a ottenere condanne: sembra impossibile risalire nella catena di comando delle banche e individuare i diretti responsabili che hanno elaborato e confezionato quei prodotti finanziari anche attraverso le numerose fusioni che si sono avvicendate in questi anni: Credito Italiano con Banca di Roma e Banca Commerciale italiana.