Nuove regole per le aste immobiliari
05/14/2016Nonostante gli aiuti della BCE le banche continuano a lucrare con i tassi insostenibili
05/16/2016La presunta vittima aveva denunciato i direttori di alcune banche in quanto avrebbero agevolato P.P. e F.N., già condannati dal tribunale di Alessandria per usura. Si tratta di quell’Ezio Peirone, ex imprenditore di Dogliani, che accusa i bancari A.C. e R.T. già direttore e impiegato della Banca San Paolo IMI di Dogliani, E.O., ex direttore della filiale doglianese della Banca Alpi Marittime e G.T., ex direttore della Banca Popolare di Novara.
Secondo l’accusa sostenuta dal pm Massimiliano Bolla, gli imputati a processo per usura sarebbero stati “consapevoli” che l’imprenditore fosse vessato dalle richieste di denaro da parte di P.P. e F.N. e che una gran parte degli assegni sarebbero andati ai due usuari. Si parlerebbe di 70 mila euro, che in due anni sarebbero diventati oltre un milione. Inoltre, per la Procura, in alcuni casi le banche (che nel processo sono state chiamate come responsabili civili) avrebbero applicato interessi usurari su alcuni conti correnti intestati a Peirone e alle sue società.
Il “maxi-processo” che ha riunito tre procedimenti, partiti distinti, in cui si sono costituti parte civile le procedure fallimentari delle società di Peirone, “La Sfinge sas”, “Villa Santa Teresa sas” e il ristorante “Rossella”, non è stato ancora calendarizzato, ma sicuramente andrà per lunghe. Il presidente del collegio giudicante questa mattina ha parlato di un’istruttoria che durerà, come minimo, fino alla primavera del 2017.
Fonte: targatocn.it del 23.02.2016 di Monica Bruni